Ernesto de Martino fuori di sé

Giovanni Pizza

Abstract


A partire da una analisi su due recenti traduzioni dell’opera di Ernesto de Martino, apparse rispettivamente a Chicago (Sud e magia/Magic. A theory from the South) e a Parigi (La fine del mondo/ La fin du monde), l’Autore affronta una stranezza antropologica: l’apparente assenza degli antropologi italiani dal campo scientifico mondiale contemporaneo. Sono svolte riflessioni comparative sulle due ricezioni che danno luogo a una più ampia analisi sul lascito demartiniano fuori d’Italia, con esclusivo riferimento agli USA e alla Francia. Da un lato, il caso anglosassone sembra inerente a un avvicinamento la cui gradualità indica l’incertezza dei tentativi di dialogo; dall’altro lato, il caso francese allude a un processo di sovrapposizione tra due differenti campi antropologici nazionali, basato su un più profondo stile face-à-face del confronto scientifico interno all’antropologia europea. In un anthroscape globale caratterizzato dal dibattito sulle reciproche esclusioni tra diverse world anthropologies, l’Autore esamina il rapporto tra il dominio attuale del discorso anglosassone e la pratica del dialogo franco-italiano, riflettendo sul lascito internazionale di de Martino nel mondo contemporaneo.


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