Ernesto de Martino nel mondo anglofono

Dorothy Louise Zinn

Abstract


Questo contributo ripercorre lo sviluppo di un interesse, ancora embrionale, nel mondo anglofono per l’opera di Ernesto de Martino. Partendo da una constatazione di George Saunders nel 1995 sul mancato incontro tra de Martino e la tradizione antropologica americana, si delineano alcune condizioni che oggi permettono la tardiva diffusione del lavoro demartiniano, non solo nei contesti nordamericani e britannici, ma anche in quelle zone dove l’inglese funge da lingua franca negli studi.  Lo stimolo per guardare all’opera di de Martino viene, in parte, dalla convergenza del pensiero demartiniano con le nuove piste teoriche e epistemologiche imboccate, dagli anni ’80 in poi, nell’antropologia anglofona. Il rilancio degli studi demartiniani in Italia, a partire degli anni ’90, ha inoltre comportato una copiosa produzione scientifica dagli effetti catalizzanti per opere in lingua inglese ispirate a de Martino.  Infine, la disponibilità di edizioni in lingua inglese di due monografie demartiniane ha contribuito a generare una ricezione positiva di de Martino nel mondo anglofono, anche al di fuori delle discipline antropologiche.

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